Le Bosquet du Labyrinthe
Ayumi Makita, 2012
ed. Viaindustriae publishing
stampa a un colore verde/green print, 192 pp., 16,5×12 cm, it/en/fr/jp
ISBN 978-88-97753-04-9
10.00 €

IT_
Catalogo della mostra Le Bosquet du Labyrinthe con opere di Ayumi Makita all’interno del XXXIII Festival Segni Barocchi, Foligno, 2012. Il labirinto nel giardino di Versailles è una favola spaziale di Charles Perrault che nel 1669, consigliando al re Luigi XIV un parco istruttivo per il suo primogenito di 6 anni Luigi Il Gran Delfino, ideò con 39 “stazioni”, strutture idrauliche composte da 333 statuette di animali in metallo dipinto, ispirate alle 39 favole di Esopo. Rimane di tutto ciò un disegno e una testimonianza letteraria che ci viene fornita dallo stesso Perrault nel suo libro Labyrint de Versailles, allora concepito come vera e propria guida per il visitatore-ospite del palazzo, con le favole e le descrizioni delle fontane: una mappa poetica che poi diventerà l’unico documento del labirinto di un luogo scomparso. Nel 1778 infatti “le bosquet du labyrinthe” viene eliminato, rimpiazzato con un arboreto di piante esotiche e un giardino “all’inglese”. Attraversare quello spazio immaginario e letterario è perdersi nella memoria di un paesaggio fisico di pareti che scorrono, di siepi alte cinque metri, di meandri e figure che segnano il passo, tra stasi e vertigine, tra contemplazione e disorientamento.

EN_
Catalogue of the exhibition Le Bosquet du Labyrinthe with works by Ayumi Makita, inside XXXIII Segni Barocchi Festival, Foligno, 2011. The labyrinth in the garden of Versailles is a fairytale by Charles Perrault who in 1669, inspiredby the 39 Aesop’s fables, invented with 39 “station” hydraulic sculpure composed of 333 figurines of animals in painted metal build in a park, to educate Louis the Grand Dauphin, six years old son of the King Louis XIV. What still remains of it is a drawing and a literary testimony wich is given to us from Perrault in his book Labyrinte de Versailles, conceived at the that time as a tour guide for the visitors-guests of the palace, with tales a descriptions of the fountains: a poetical map that will be become later the only document of the dissaparead labyrinth of Versailles. In fact in 1778 “le bosquet du labryrinthe” ha been laid down and replaced with an arboretum of exotic plants and English garden. To go through that imaginary and literary space means to lost itself in the memory of a phsycal landscape made of sliding wals, 5-meters-high hedges, meanders and figures which mark time, between plateau and vertigo, between contemplation and disorientation.